martedì 30 aprile 2013




SULPL ALESSANDRIA NEWS

Periodico di informazione tecnica, giuridica, sindacale e di attualità
per gli operatori della polizia locale
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numero 46 – 29 aprile 2013

Chi all'onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento

Sparatoria a Palazzo Chigi: feriti 2 carabinieri
L'attentatore: «Puntavo ai politici»

Il brigadiere Giangrande grave in prognosi riservata ma è «vigile e capisce». Letta: «Ognuno faccia il suo dovere»

Alessandria, 29.4.2013

Si era alzato di buon ora il brigadiere, domenica mattina gli toccava un lavoro semplice e uscito di casa aveva detto a sua figlia “ ci vediamo più tardi “. Si era vestito bene, come faceva tutte le mattine per andare in servizio. Perché l’Arma è esigente e vuole che siano tutti in ordine e lui, Giuseppe, ci teneva a quella divisa, come tutti noi.
Non aveva fatto i conti con la follia di un uomo che senza neppure avercela con lui domenica mattina alle 11.40 ha cambiato per sempre la sua vita, quella di sua figlia e quella di tanti colleghi ed amici, sconvolti dalla notizia.

Le immagini che scorrevano su tutte le televisioni erano impietose e mostravano l’impotenza di un uomo che non è mai abbastanza preparato di fronte alla imprevedibile follia umana.
 



In un attimo uno sparo, Giuseppe è stramazzato a terra, sanguinante. Chissà cosa è passato per la mente di Giuseppe in quei momenti interminabili, chissà se pensava a sua figlia, alla moglie che se ne è andata a gennaio lasciandolo improvvisamente solo.


Maledetto  lavoro, 1500 euro al mese non giustificano un rischio cosi’ alto. Indossare una divisa oggi significa essere un bersaglio per la rabbia, per la frustrazione della gente, arrabbiata ed incarognita contro lo Stato, contro il potere politico che una divisa difende per 1500 euro a mese.

Non si può morire per 1500 euro al mese, No, non si può morire per così poco e senza motivo, solo perché indossi una divisa.



Solo il giorno prima un altro ragazzo, Tiziano Della Ratta, appuntato dei carabinieri in servizio al nucleo operativo della compagnia di Maddaloni, si era beccato due pallottole da un certo Angelo Covato, un balordo di diciotto anni, ed ha pagato con la vita il servizio che rendeva alla gente, alla Città, alla Nazione. Anche lui per 1500 euro al mese.

Basta morti in divisa, occorre rispondere con severità e determinazione a chi commette reati, per appagare il sentimento di giustizia che ci pervade e per impedire ad altri di commettere gli stessi errori. Per la Presidente della Camera, l’On. Laura Boldrini "La violenza non può essere un opzione" e tutti quanti noi ci associamo al suo pensiero ma ci consenta una riflessione: per l'esercizio della giustizia deve esistere un codice che classifica i comportamenti non ammessi nella comunità umana, e una struttura giudicante che traduca il dettame della legge in una conseguente azione giudiziaria. Che deve essere poi scontata per intero.
Poi forse basteranno anche 1500 euro al mese, perché la dignità non ha prezzo.

“ Forza Giuseppe,  tieni duro. Devi vivere per tua figlia. Devi vivere per te e per tutti noi che ti siamo vicini ".

SULPL ALESSANDRIA


sabato 6 aprile 2013






SULPL ALESSANDRIA NEWS

Periodico di informazione tecnica, giuridica, sindacale e di attualità
per gli operatori della polizia locale
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numero 45 – 7 aprile 2013

Chi all'onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento


SPECIALE CONVEGNO VILLA POMELA 2013


giornata di studio per operatori di polizia locale
novi ligure - hotel villa pomela
venerdì 12 aprile 2013


con il patrocinio di
Ormai ci siamo, ancora pochi giorni ci separano da uno degli appuntamenti formativi più importanti dell’anno, organizzati da questa struttura.

Nello splendido scenario di Villa Pomela, a Novi Ligure l’edizione 2013 della giornata di studio verterà sull’attualissimo  problema dell’utilizzo delle immagini e dei filmati scaricati dagli impianti di videosorveglianza presenti ormai in molti Comuni, ma anche di quelli acquisiti con telefonini, tablet o soltanto con macchine fotografiche.

Il dibattito sulla legittimità dell’utilizzo delle immagini da parte delle Forze di Polizia è sempre aperto e sotto la regia di Luciano Asborno, giornalista de “ Il Piccolo “ di Alessandria si discuterà nel corso dei lavori ricorrendo ad autorevoli ed esperti docenti.

 
con il patrocinio di Serravalle Outlet Designer



l’utilizzo delle riprese video e fotografiche per l’accertamento dei reati
e delle violazioni al codice della strada

NOVI LIGURE – RELAIS VILLA POMELA, Via Serravalle, 69 -  15067 Novi Ligure (AL)

PROGRAMMA LAVORI

ore  8.30 – accreditamento

ore  9.00 – inizio lavori e saluti del Segretario Generale Dott. Claudio Mascella

ore  9.15 – condizioni e limiti dell'utilizzabilità processuale delle riprese tratte dai sistemi di videosorveglianza "
                     relatore: Dott. Riccardo Ghio – Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria
ore 10.00 – la disciplina sostanziale delle videoriprese come strumento di difesa incruento e profili processuali connessi.
                     relatore: Avv. Alessandro Torri del Foro di Genova
ore 10.45 – coffee break

ore 11.15 -   L’impiego della videosorveglianza per l’accertamento dei reati ambientali e la video analisi.
                     relatore: Ing. Luca Ceriani -  E Net Solutions di Gallarate
ore 11.45 – legittimità nell’uso di filmati e foto per la contestazione di violazioni al codice della strada
                     relatore: Dott. Ezio Bassani – Comandante Polizia Municipale Serravalle Scrivia
ore 12.15 -   assicurazione obbligatoria: controlli e sanzioni tra regole vecchie e nuove
                     relatore: Cataldo Loiacono – Comandante Polizia Municipale Montale (PT)

ore 13.30  -  fine lavori
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IL GARANTE PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
Vietato riportare nella documentazione fotografica comprovante violazioni in materia di circolazione stradale immagini di soggetti non coinvolti - Registro dei provvedimenti
n. 408 del 13 dicembre 2012
E’ successo in un Comune veneto, ma poteva capitare a chiunque. La richiesta di accesso agli atti è stata puntualmente evasa ma qualcosa non ha funzionato: infatti nella documentazione rilasciata all’avente diritto era ben visibile la targa di un altro veicolo non interessato dalla vicenda.

E allora il Garante è intervenuto evidenziando che:


• al momento dell'accesso da parte dell'interessato alle fotografie o alle immagini che costituiscono fonte di prova per gli illeciti accertati "dovranno essere opportunamente oscurati o resi comunque non riconoscibili i passeggeri presenti a bordo del veicolo controllato" (par. 6.3)

"le esigenze di riservatezza personale escludono la possibilità di effettuare il rilevamento della velocità con sistemi automatici, senza contestazione immediata della violazione, attraverso la ripresa fotografica frontale del veicolo e la memorizzazione di immagini che permettano di identificare le persone che vi si trovano a bordo. Un siffatto tipo di accertamento, infatti, in quanto non indispensabile, si pone in violazione alle norme in materia di riservatezza" (par. 6.4);

e, ritenendo illecito il trattamento dei dati effettuato dal Comune di … omissis … , nella parte in cui ha trasmesso al sig. … omissis …la documentazione fotografica comprovante l'avvenuta violazione delle disposizioni in materia di circolazione stradale, nella quale sono contenute anche dati personali relativi a terzi:
1) prescrive, ai sensi degli artt. 143, comma 1, lett. b), e 154, comma 1, lett. c), del Codice, al Comune di … omissis …  di mascherare per il futuro la porzione delle risultanze video/fotografiche riguardante i soggetti non coinvolti nell'accertamento amministrativo all'atto della relativa ostensione agli autori delle violazioni delle disposizioni in materia di circolazione stradale;
2) vieta, ai sensi degli artt. 143, comma 1, lett. c), e 154, comma 1, lett. d), del Codice, al sig. … omissis …, ogni eventuale trattamento dei dati personali riguardanti i soggetti non coinvolti nell'accertamento amministrativo, contenuti nella documentazione fotografica comprovante l'avvenuta violazione da parte sua delle disposizioni in materia di circolazione stradale, in ragione dell'inutilizzabilità dei predetti dati personali derivante dall'illecita comunicazione di tale documentazione fotografica da parte del Comune di … omissis …  accertata nel presente provvedimento.

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MILANO - Sorpresi in due a rubare un tombino: arrestati dalla polizia locale, sono accusati di averne sottratti 237

 

Il Comune: per i furti un danno da 30mila euro


Sono accusati di aver rubato 237 tombini a Milano e la notte scorsa sono stati arrestati in flagranza di reato dagli agenti della Polizia locale di Milano. Si tratta di due italiani, M.A., 60 anni e B.R., di 47 sorpresi mentre rubavano dei tombini in via Canelli, alla periferia del capoluogo lombardo. Il danno quantificato per il Comune è in tutto di 30mila euro. Dopo alcune segnalazioni e denunce a carico di ignoti che risalivano a settembre per la sparizione di numerosi tombini, soprattutto nelle strade della periferia est di Milano - spiega una nota - è iniziata l'attività investigativa dell'Unità interventi speciali della Polizia locale. Sono stati così ricostruiti i movimenti dei due uomini che a bordo di un furgone si aggiravano nelle periferie della città durante la notte. Utilizzando un piede di porco, asportavano i chiusini in  caricavano sull'autocarro per poi piazzarli sul mercato dove sarebbero stati fusi per ricavarne lega di metallo. Ogni tombino fruttava ai due circa trenta euro.
L'ARRESTO - La notte scorsa gli agenti hanno sorpreso i due nelle vicinanze del parcheggio del cimitero di Lambrate, mentre avevano appena preso cinque chiusini. Sono quindi scattati l'arresto e il processo per direttissima. «Il furto dei tombini in ghisa produce un danno economico all' Amministrazione ma soprattutto rappresenta un pericolo per la viabilità e il passaggio dei cittadini - spiega Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Polizia locale -. Per questo l'esito dell'indagine condotta dalla Polizia locale rappresenta un successo». A Milano i tombini sono circa 145 mila. ( fonte http://milano.corriere.it)

 




L’ANGOLO DELL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE




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CORTE DI CASSAZIONE PENALE
Sez. I, 18 aprile 2012, n. 14811
Inosservanza dei provvedimenti dell’autorità

Invito a presentarsi presso un ufficio di polizia finalizzato alla notifica di provvedimento amministrativo - Inottemperanza - Configurabilità del reato - Esclusione

Fattispecie relativa all’invito finalizzato a notificare un’ordinanza prefettizia di ritiro della patente.  Non integra la contravvenzione di cui all’art. 650 c.p. l’inottemperanza ad una convocazione della polizia, finalizzata a rendere più agevole la notifica di un provvedimento legalmente dato dall’autorità amministrativa. (Fattispecie relativa all’invito finalizzato a notificare un’ordinanza prefettizia di ritiro della patente)