sabato 21 luglio 2012

condannato a 21 anni e 4 mesi di reclusione l’uomo che uccise 4 ragazzi guidando ubriaco contromano in autostrada.


ALESSANDRIA:  condannato a 21 anni e 4 mesi di reclusione l’uomo che uccise 4 ragazzi guidando ubriaco contromano in autostrada.


Ilir Beti, dopo la sentenza
Ilir Beti, l'imprenditore albanese di 37 anni che alla guida di un SUV, viaggiando contromano a forte velocità e in stato di ebbrezza sulla A26 provocò un incidente in cui persero la vita quattro ragazzi francesi e un quinto rimase ferito, e' stato condannato oggi ad Alessandria con il rito abbreviato a 21 anni e 4 mesi di reclusione, oltre al risarcimento ai familiari delle vittime ed alla revoca della patente.
L'incidente avvenne lo scorso 13 agosto del 2011, nel tratto dell’autostrada A26 tra Ovada e Predosa, nell' alessandrino. Beti rispondeva di omicidio volontario a titolo di dolo eventuale, lesioni gravissime, guida in stato di ebbrezza e porto abusivo di un coltello.
        



I parenti delle vittime davanti al Tribunale     
Il PM Riccardo Ghio, che aveva chiesto una condanna complessiva a 21 anni e sei mesi ( due mesi in più della condanna ), ha sostenuto che Beti, guidando in quel modo ha accettato il rischio che potesse succedere un incidente e non ha fatto alcun tentativo per evitare l'impatto. ''Andava come un treno a 150 all'ora su un SUV da tre tonnellate, con capacità di reazione nulle. Indifferente anche quando altri veicoli gli venivano incontro '', queste le parole pronunciate nella dura requisitoria del Magistrato.


I famigliari delle vittime, arrivati nella notte dalla Francia ed accolti dalle delegazioni provinciali del SULPM e del SAP, ma anche dalla società civile alessandrina ( fra tutti, l’Assessore Gianni Ivaldi e la rappresentanza locale del Sindacato FSI ) hanno accolto la sentenza in lacrime.

Per il difensore, l’Avv. Mario Boccassi, si e' trattato di omicidio colposo seppur di una gravità assoluta, ma in assenza della volontà di uccidere. 

Beti, dopo una giornata di lavoro, aveva raggiunto Arenzano, in Liguria, dove aveva trascorso la serata in un locale. Aveva bevuto, poi si era messo al volante per rientrare in Alessandria.  

“ Non doveva farlo in quelle condizioni “ ha aggiunto il legale, “ perché  ubriaco di alcol e di sonno e non ha fatto niente per evitare l'impatto perché guidava come 'un sonnambulo' “.  “ Una pena esemplare che ci aspettavamo “ ha detto all' uscita del Tribunale Christine Lorin, la mamma di uno dei giovani francesi che con l'associazione ''Un chemin pour domaine'' si sta battendo per il riconoscimento dell'omicidio volontario stradale a livello europeo. “ Bisogna continuare per i nostri figli - ha aggiunto Christine - perché non siano morti invano “.

L'incidente avvenne poco dopo le 5 del mattino. Beti, entrato in autostrada ad Arenzano, era uscito a Masone, rientrato e tornato in riviera per recuperare il telefonino. Poi, nuovamente tornato in autostrada, si era diretto verso Alessandria, ma quasi giunto a destinazione aveva fatto inversione di marcia procedendo per oltre venti chilometri contromano, nonostante i segnali di auto e TIR che erano riusciti ad evitarlo, fino al fatale e terribile impatto contro l'Opel Astra dei cinque ragazzi francesi che stavano andando in vacanza in Croazia.


L’EDITORIALE

Dal tribunale di Alessandria un forte segnale di giustizia

Da queste pagine ci uniamo alle parole di Franco Biserni, Presidente dell’ASAPS, l’associazione sostenitori e amici della polizia stradale, che accoglie la sentenza come “un forte e positivo segnale che dimostra come i reati della strada non siano più considerati di serie B, ma ormai sono promossi fra i reati di serie A, come tutte le altre violenze alla persona”.
l'Opel Astra dei cinque ragazzi francesi

“Questa sentenza - aggiunge l’ASAPS - è anche il frutto di un nuovo clima che si è instaurato dopo la richiesta dell’omicidio stradale e dell’ergastolo della patente fortemente voluti dalle associazioni Lorenzo Guarnieri e Gabriele Borgogni di Firenze affiancate dall’ASAPS, per la quale sono state raccolte 57.000 firme consegnate al presidente della Commissione Trasporti della Camera Mario Valducci nei mesi scorsi”.

Anche questa Segreteria Provinciale è tra i primi firmatari della proposta di legge, oggi più che mai necessaria per contrastare queste ricorrenti fenomenologie e per evitare di piangere ancora morti sulla strada a causa delle scelleratezza di chi si mette alla guida in stato di alterazione, poco importa se di alcool o di droga.

Oggi è stata resa giustizia, grazie alla tenacia del Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria Riccardo Ghio che ha sostenuto con forza la tesi dell’omicidio volontario, facendo ricorso al concetto del dolo eventuale, e grazie soprattutto alla decisa risposta del Giudice Enrica Bertolotto che ha fatto sue le tesi del pubblico ministero e che ha emesso una sentenza davvero importante e condivisa.
Ma ogni forma di giustizia non placherà mai le sofferenze dei famigliari, ai quali siamo vicini ed ai quali esprimiamo la nostra piena ed incondizionata solidarietà.

Oggi il nostro numero si ferma qui, con una preghiera in ricordo di Audrey Julien, di Vincent Luis Patrick Lorin, di Elsa Rita Emilie Desliens e di Julienne Raymond, quattro giovani che non devono essere morti inutilmente.

E con un sincero augurio a Laurent Boette, unico sopravvissuto alla strage di un individuo che, sprezzante del rischio, ha distrutto quattro famiglie e lasciato a tutti un vuoto incolmabile.


mercoledì 18 luglio 2012

Manifestazione per sostenere le famiglie delle vittime dell’incidente del 13 agosto 2011




SULPM ALESSANDRIA NEWS

Periodico di informazione tecnica, giuridica, sindacale e di attualità
per gli operatori della polizia locale
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numero 28 – 18 LUGLIO 2012 


VENERDI 20 LUGLIO ALLE 8,30
DAVANTI AL TRIBUNALE DI ALESSANDRIA

MANIFESTAZIONE PER SOSTENERE LE FAMIGLIE DELLE VITTIME DELL’INCIDENTE DEL 13 AGOSTO 2011


per chiedere con forza l’istituzione del reato di omicidio stradale, per reprimere efficacemente la condotta di chi uccide trovandosi alla guida di veicoli sotto l’effetto alcool e droga.

Non è più possibile assistere impotenti alle carneficine provocate da soggetti irresponsabili che gettano nel dolore e nella disperazione intere famiglie, per poi leggere di processi che si concludono con condanne ridicole, per l’assenza nel nostro ordinamento di una sanzione penale adeguata.

Lo chiede con forza l’Associazione francese “un chemin pour demain “ che raccoglie i famigliari delle vittime di quello sciagurato episodio del 13 agosto scorso, lo chiedono l’Associazione toscana “ Lorenzo Guarnieri “ e tante altre, tra cui la nostra Organizzazione Sindacale.

Lo chiede una Nazione intera e ad oggi i nostri parlamentari, evidentemente impegnati in altri problemi, non hanno ancora risposto.

Ma non per questo rinunciamo a far sentire la nostra voce e siamo pronti a nuove iniziative, a nuove battaglie, per raggiungere un obiettivo di civiltà, per cercare di dare giustizia alle vittime della follia umana, per portare solidarietà ai loro famigliari, per dare fiato ad una proposta che non può più essere disattesa

Noi, venerdi mattina, saremo davanti al Tribunale con le nostre bandiere, ed invitiamo a partecipare chiunque condivide il nostro pensiero e quello dei tanti famigliari delle vittime della strada.

La Segreteria Provinciale   



sabato 14 luglio 2012

sulpm alessandria news del 14 luglio 2012




SULPM ALESSANDRIA NEWS

Periodico di informazione tecnica, giuridica, sindacale e di attualità
per gli operatori della polizia locale
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numero 26 – 14 LUGLIO 2012 

L’EDITORIALE

TORINO - Schianto in moto, muore 25 enne. La folla se la prende con la polizia municipale



Davide Mancini, 25 anni, di Caselle Torinese (Torino), è morto nello scontro tra la sua moto Yamaha Fz6 e una Ford Mondeo la scorsa notte a Torino. Secondo la polizia municipale, l’auto, condotta da un marocchino di 40 anni, stava effettuando una manovra di inversione di marcia. Dopo l’urto, l’automobilista è fuggito per paura di essere aggredito da alcune decine di persone che poi, prese dall’ira, hanno lanciato bottiglie contro i vigili. L'uomo poco dopo è tornato sul posto e si è messo a disposizione degli agenti.
( fonte: www.lastampa.it)


IL COMMENTO DELLA REDAZIONE

Ora finalmente tutti sanno che fare questo lavoro è drammaticamente pericoloso, non basta più la professionalità ( e i colleghi torinesi ne hanno da vendere … ), occorre anche tanto coraggio per scendere in campo, anche solo per rilevare un incidente stradale.

Il popolo italico è evidentemente stanco di assistere ad episodi come questi e da qualche tempo sta reagendo male ed in modo sproporzionato anche nei confronti di quelli che sono deputati a garantire sicurezza.

Sto pensando a chi ritiene che la polizia locale non debba ottenere il “privilegio “ dell’equo indennizzo, perché considerata << non forza di polizia >>: il difficile è spiegarlo alla gente, per loro la polizia locale è comunque un simbolo dello Stato, e la divisa viene purtroppo scambiata come   segno distintivo della pubblica amministrazione che non funziona. L’Italia tutta chiede maggiore giustizia e sicurezza ma lo Stato, questo Stato, pare non essere in grado di dare risposte concrete alla richiesta di certezza della pena. E’ inutile promulgare tante leggi se poi non si attua concretamente il principio della punizione per chi sbaglia. 

E’ inutile ( e pericoloso ) mandare per strada agenti di polizia se poi questi non hanno la tutela che uno Stato civile ha il dovere di garantire.

Per questo motivo da un lato esprimiamo il nostro vivo compiacimento ai colleghi torinesi per come hanno saputo destreggiarsi nella difficile situazione in cui si sono trovati, ma dall’altro esprimiamo il nostro rammarico per la sordità dei nostri tanti parlamentari, sordi al punto da non sentire la nostra richiesta di riformare la nostra categoria e di dare tutela a chi con coraggio svolge con tanta fatica il lavoro del poliziotto locale.

Sperando che si tratti solo di sordità.


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MILANOincredibile vicenda: un bimbo di 4 anni esce di casa e sale su un autobus, due vigilesse lo riportano a casa.


A 4 anni è uscito di casa, ha fatto una breve passeggiata ed è salito su un autobus della linea 56, ieri mattina, fra lo sconcerto dei pochi passeggeri e lo sguardo attento  dell’autista ATM che ha subito allertato i vigili urbani.   Il bambino, di origini rumene, è stato raggiunto sul bus da due agenti donna della polizia municipale che, dopo un lungo giro, sono riuscite a capire dove abitasse Il piccolo vive con la mamma, uscita presto per andare al lavoro, in via Padova. Con lui, e con il compito di badare al piccolo, c’era il cugino di 16 anni che però al momento in cui le vigilesse hanno rintracciato l’abitazione,   dormiva della grossa.

Nessuno è stato denunciato ma la situazione è stata segnalata  al Tribunale per i Minori e ai servizi sociali. (fonte: http://www.metronews.it)
 
Le due ghisa, dopo diversi tentativi, sono riuscite a farsi ascoltare dal piccolo fuggitivo, che non dava  confidenza a sconosciute (dal suo punto di vista) né ha saputo indicare loro l’indirizzo di casa. Così lo strano terzetto, le vigilesse mano nella mano con il piccolo, ha percorso diverse strade lungo il tragitto della 56. Arrivati in via Padova il piccolo  ha finalmente riconosciuto il portone della sua abitazione, che è stato aperto dalle agenti di polizia locale  con le chiavi che il bimbo aveva molto scrupolosamente  preso prima di uscire.


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L’ANGOLO DELL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE



SALDI :  TUTTO QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE

In questo periodo ( ed in quello invernale ) siamo spesso sollecitati da utenti, ma anche da commercianti,  che si rivolgono a noi per avere informazioni su come comportarsi nella vendite straordinarie. Ed allora proviamo a fare il punto della situazione.


La normativa di riferimento è data da tre distinti provvedimenti:

Nel periodo dei saldi occorre prestare molta attenzione alle reali opportunità di risparmio, fare una valutazione del rapporto qualità prezzo e ricordare sempre che la riduzione dei prezzi non comporta una diminuzione di diritti di chi compra.


La legge prevede che i saldi non riguardino tutti i prodotti, ma solo quelli di carattere stagionale e quelli suscettibili di notevole deprezzamento se venduti durante una certa stagione o entro un breve periodo di tempo, in quanto fortemente legati alla moda (art. 15 d.lgs 114/98).
 
I PREZZI

Lo sconto deve essere espresso in percentuale e sul cartellino deve essere indicato anche il prezzo normale di vendita (art. 15 D.lgs 114/98). I prodotti in saldo devono comunque essere ben separati da quelli non scontati al fine di evitare la possibile confusione tra prodotti in sconto e prodotti a prezzo pieno.

I negozianti convenzionati con una carta di credito sono tenuti ad accertarla anche nel periodo dei saldi. Se si rifiutano di permettere il pagamento con la carta o richiedono per l’utilizzo un prezzo più elevato, sarà bene rappresentarlo alla società che ha emesso la carta.
 

PROVE E CAMBI

Consentire la prova dei capi non è un obbligo, ma è rimesso alla discrezionalità del negoziante. In assenza di difetti, la possibilità di cambiare il capo o il prodotto non è imposta dalla legge, né durante i saldi né durante le vendite normali, ma è anch’essa rimessa alla discrezionalità del commerciante.


GARANZIE


Lo scontrino tutela il consumatore, perché se un difetto si palesa dopo l’acquisto, anche nel periodo dei saldi la legge garantisce all’acquirente il diritto di cambiare la merce difettosa. Il d.lgs 24/2002 (rientrato nel Codice del Consumo) ha infatti introdotto nel Libro IV del Codice Civile (delle obbligazioni) dei nuovi articoli (da 1519-bis a 1519-nonies), in base ai quali ogni bene acquistato da un consumatore per uso proprio e della propria famiglia, gode di una garanzia piena ed assoluta di due anni, e di almeno un anno quando si tratta di un bene usato.

Obbligato per legge a fornire questa garanzia è il venditore. Il negoziante è quindi obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se non è possibile la sostituzione, il cliente avrà diritto di scegliere se richiedere la riparazione del bene senza alcuna spesa accessoria, una riduzione proporzionale del prezzo o addirittura la risoluzione del contratto. Ovviamente il rimedio scelto non deve essere oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso per il venditore (art. 1519-quater).

In base all’art. 1519-sexsies del Codice Civile la garanzia si può far valere entro due anni dall’acquisto, per cui è necessario venga conservato lo scontrino ( prestando attenzione a quelli di carta chimica, che sbiadiscono dopo qualche mese, eventualmente fotocopiandoli per un’eventuale esibizione al momento opportuno). La garanzia copre qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene o insorto nei 24 mesi successivi, il che vuol dire che il venditore deve porre rimedio a qualunque difetto, sorto nei primi due anni di vita del bene, che non lo renda più idoneo all’uso per cui era stato acquistato. Se il difetto si presenta nei primi sei mesi, si presuppone esistente già all’atto dell’acquisto, ma il venditore può eventualmente dimostrare il contrario; se invece il difetto si manifesta tra il settimo ed il ventiquattresimo mese può accadere, nei casi dubbi, che al consumatore venga richiesto di dimostrare che non è stata una sua attività a causare il difetto (inversione dell’onere della prova).
 
L’art. 1495 c.c. poneva uno stretto limite temporale per la denuncia dei difetti, stabilendo che il cliente dovesse comunicarli al venditore entro otto giorni dalla scoperta. Il d.lgs n. 24/2002 ha ampliato questo termine stabilendo invece che il consumatore debba denunciare al venditore il difetto di conformità entro due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.


Il venditore ha l’obbligo di consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita (art. 1519–ter c.c.), ovvero beni conformi alle descrizioni fatte ed utilizzabili per gli scopi dichiarati, in caso contrario si potrà chiedere il rimborso della spesa sostenuta. Anche la pubblicità è considerata una dichiarazione efficace ai sensi di questa normativa, e quindi anche una promessa fatta attraverso la pubblicità e non corrispondente alla realtà, potrà essere fonte di problemi per i venditori.


Le "garanzie convenzionali" (art. 1519-septies c.c.), ovvero gli impegni che vengono offerti solitamente dal produttore, costituiscono un vincolo per chi li offre, ma non possono sostituire assolutamente la garanzia del venditore. Gli interventi devono essere richiesti dal consumatore direttamente al venditore per evitare ogni possibile confusione, sarà poi il venditore, nel caso il difetto sia anche coperto dalla garanzia convenzionale, ad indirizzare il clienti ai servizi di assistenza del produttore. Come forma di tutela, dopo aver segnalato il difetto entro i sessanta giorni previsti, potrà essere utile fare una nuova segnalazione al venditore - con lettera raccomandata A.R. - per ribadire il difetto di conformità, elencando minuziosamente il problema insorto e la richiesta (ripristino delle condizioni del bene, riduzione del prezzo, risoluzione del contratto).

Nel caso in cui il negoziante dimostri di non voler adempiere ai propri doveri o il centro assistenza del produttore richieda il pagamento delle riparazioni sostenendo che la garanzia non copre il difetto riscontrato, ma non sia in grado di dimostrare opportunamente le proprie dichiarazioni, per risolvere il problema il cliente si potrà rivolgere al Giudice di Pace.


giovedì 5 luglio 2012

cena vegetariana per Fox e Nitro, l'iniziativa dell'Assessore Gianni Ivaldi

La difficile situazione economica in cui versa il Comune di Alessandria e la recente dichiarazione di dissesto pronunciata dalla Corte dei Conti stanno mettendo in seria difficoltà anche la Polizia Municipale. Fox e Nitro, i due cani pastori tedeschi antidroga in servizio dal 15 maggio scorso insieme ai loro istruttori – gli agenti Grazia Bavuso e Stefano Milanese - rappresentano l’eccellenza di un servizio di vigilanza e sono impiegati soprattutto per contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti. 

I cani sono stati addestrati per riconoscere cinque tipi di droga, ora sono stati sistemati in un apposito recinto alla Cittadella di Alessandria e sono accuditi personalmente dai due addestratori, con il determinante aiuto degli amici della Ditta PAVEN di Via Giordano Bruno, 196, ditta specializzata nella vendita di prodotti veterinari e zootecnici e di alimenti per cani e gatti. 

Questo Sindacato ritiene che le scelte fatte dalla precedente amministrazione comunale – anche se non condivise da tutti e per la verità nemmeno da taluni operatori di polizia municipale (fortunatamente pochi, legati ancora a schemi arcaici e ormai ampiamente superati del modo di fare sicurezza, ndr ) – non possano ricadere su due animali che sono stati voluti proprio per aumentare gli standards di sicurezza della polizia  locale e che non hanno proprio ( loro no ! ) nessuna colpa nella scelta operata. 

L’impiego di Fox e Nitro nei giardini, davanti alle scuole e nei servizi di prevenzione in generale, sono una risorsa importante per l’espletamento dei servizi alla cittadinanza e danno sicurezza anche notiziario a cura della Segreteria Provinciale di Alessandria e soprattutto agli operatori impegnati spesso in attività delicate e difficili. 

Ora però i tagli della spesa pubblica hanno inciso purtroppo anche su questo capitolo di spesa e, in attesa che la macchina della nuova Amministrazione Comunale si rimetta in moto e trovi le risorse necessarie anche per Fox e Nitro, ci sentiamo in dovere di scendere in campo ed aderire alla proposta dell’Assessore Gianni Ivaldi che – denotando un non comune senso di responsabilità e di attenzione al welfare animale – si è fatto promotore di questa iniziativa alla quale riteniamo di aderire. 


Stefano Milanese ed il nostro Segretario Provinciale
Ileana Pesavento assieme al cane poliziotto Nitro.


In ogni caso per prenotazioni, ci si può rivolgere alla Segreteria dell’Assessorato ( tel.0131.515170), o direttamente al Nucleo Operativo Cinofilo presso il Comando di Polizia Municipale in via Lanza 29 al n. 0131.316611.

martedì 3 luglio 2012


ATTENZIONE
IN FRANCIA OBBLIGO ETILOMETRO A BORDO DAL 1 LUGLIO 2012


Corre l'obbligo di segnalare che a partire dal prossimo 1° luglio 2012 in base al decreto n. 2012-284 del 28 febbraio 2012 di modifica del Codice della Strada tutti i veicoli terrestri a motore (ciclomotori esclusi), che transiteranno sul territorio francese dovranno essere dotati di un etilometro (éthylotest) a bordo del mezzo.
 
Sulla base delle informazioni forniteci dai colleghi francesi della Polizia Locale, sono obbligati a conformarsi a tale decreto anche tutti i veicoli non immatricolati in Francia che circolano nel paese.



L’etilometro può essere chimico o elettronico. Esso dovrà rispettare le condizioni di validità, compresa la data di scadenza, forniti dal produttore. Sebbene non vi sia obbligo espresso di acquisto in Francia, è stabilito che esso deve avere un marchio di certificazione o la marcatura del fabbricante che indichi la sua conformità alle norme i cui riferimenti sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale della Repubblica francese. L’Associazione francese contro l’alcolemia e le droghe (Association nationale pour la promotion du dépistage d'alcoolémie et des drogues) precisa che si tratta del marchio “FN”, e mette in guardia contro facili acquisti su internet o altrove di materiale non certificato.

I veicoli già dotati di un dispositivo “alcolock” certificato che dipenda dall’etilometro elettronico saranno considerati in regola.

In Francia il tasso alcolemico limite è fissato a 0.25 milligrammi per litro d’aria espirato.

QUINDI LE NORME FRANCESI PRESCRIVONO CHE:

- occorre avere l'Alcool Test Monouso nel veicolo o nel motoveicolo a partire dal 1 luglio 2012, in caso ne fossimo sprovvisti é prevista una sanzione ( ma soltanto a partire dal 1 novembre 2012).

- Il decreto dice "tutti i conducenti di veicoli terrestri a motore", sono esclusi quindi soltanto i ciclomotori.

- Prezzo dell'Alcool Test Monouso secondo il sito del Governo Francese sarà dai € 0,46 ai € 1,50.

- In Francia l'alcool test monouso si potrà acquistare in farmacia, dai tabaccai, in alcuni grandi centri commerciali, distributori di benzina, compagnie assicurative, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
 
 
 
SULPM ALESSANDRIA
La Segreteria Provinciale

sulpm alessandria news numero 25 – 29 GIUGNO 2012


UN AIUTO CONCRETO PER I TERREMOTATI AIUTARE I BAMBINI DELL’EMILIA E DEL VENETO è un dovere che sentiamo forte, ce lo chiedono i colleghi di Porto Torres (SS) di rientro da Mirandola, dove si sono recati per portare un aiuto alla cittadinanza colpita da questa immane tragedia.

I colleghi portotorresi riferiscono: “Quando abbiamo chiesto “cosa vi serve?”, la risposta è stata una sola: “giocattoli per i nostri bambini”.
E allora ci sentiamo di intraprendere questa iniziativa, confidando nella collaborazione di tutti, per raccogliere quanti più giornalini, giocattoli nuovi ed usati, ma anche libri e quaderni, penne e matite. Perché tra un paio di mesi riapriranno le scuole e allora servirà anche e soprattutto materiale didattico.
Stiamo aprendo un canale di comunicazione con le zone del terremoto e faremo sapere quale sarà la località dove ci recheremo per portare il materiale raccolto. Per ogni informazione è possibile contattare la nostra segreteria provinciale all’indirizzo mail “alessandria@sulpm.net" oppure telefonicamente chiamando il numero 320.2181411.
Il punto di raccolta è ad Alessandria ma nei prossimi giorni ci organizzeremo in tutta la Provincia e daremo notizia a tutti dell’andamento della raccolta, l’obiettivo è partire presto con un primo carico di tanti giocattoli e moltissimi giornalini.
Ringraziamo sin d’ora tutti coloro che vorranno condividere con noi questa iniziativa.

La Segreteria Provinciale
SULPM ALESSANDRIA