SULPL ALESSANDRIA NEWS
Periodico
di informazione tecnica, giuridica, sindacale e di attualità
per
gli operatori della polizia locale
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numero 34 – 25 OTTOBRE 2012
"Scusa ma tu lavori a Natale, Capodanno e
Pasqua ? no ? Allora non siamo colleghi ! "
Ad Alessandria siamo
in stato di dissesto ma continuiamo a lavorare, imperterriti, quasi come se il
problema non esistesse; non sappiamo ancora se ci pagheranno gli stipendi, i
bene informati dicono che se ne parlerà a gennaio ( con buona pace per chi aspettava la
tredicesima per sistemare qualche cosina arretrata ) e molti di noi stanno già
facendo i conti per cercare di capire come andare avanti in questo bailamme. Dovremo
confrontarci con le nostre Amministrazioni, lo dico al plurale
perché Alessandria
è stata la prima città ad imbattersi in questo tremendo problema ma altre –
purtroppo – sono lì ad un passo.
Dovremo capire
quali sono le attività obbligatorie ed indifferibili e quelle cui si potrà dire
di no, perché se non ci pagano è giusto che si vada a lavorare ?
Non ci trattano
nemmeno alla stregua dei disoccupati perché diversamente avremmo avuto
un’indennità sostitutiva ( quella di disoccupazione ) e neppure siamo
assimilati ai cassaintegrati; dobbiamo lavorare e attendere che qualche
illuminato professore della Bocconi con incarichi governativi si metta una mano
sulla coscienza e trovi le risorse per 2.700 dipendenti, molti dei quali già in
grave difficoltà.
Intanto la
programmazione dei turni e degli interventi continua, come se nulla fosse. Ma
ciò che stride è sentire che – ancora oggi, nonostante la gravità del problema
che stiamo vivendo e le difficoltà che ci apprestiamo ad affrontare – vi sono
ancora coloro che sostengono che essere appartenenti alla polizia locale
significa essere dipendenti comunali e, seppure con qualche differenziazione,
interessati dallo stesso problema, perché in Comune siamo tutti colleghi.
No, non è così.
Riporto
integralmente la riflessione di una collega toscana ( “codice sierra” il suo nick ) che dalla sua pagina di facebook, mette in chiara evidenza ciò che ci
differenzia da qualsiasi altro impiegato comunale.
“ Parliamo di orari e riposi:
l'impiegato sa che farà lo stesso orario per ogni settimana di lavoro della sua
vita. Spesso poi, con i rientri, ha un fine settimana intero di riposo.
L'agente di Polizia Locale arriva al sabato, alla domenica o addirittura al
giorno prima e non sa il turno del giorno dopo, figuriamoci quello della
settimana. Inoltre nell’unico giorno di riposo deve recuperare tutte le forze e
le energie (e magari il giorno prima del riposo ha fatto il turno serale).
Parliamo di flessibilità oraria:
l’impiegato ha riconosciuta una grande flessibilità, spesso di un quarto d’ora
o anche di mezz’ora; l’importante è che faccia le sue sei ore e che ci sia uno
scarto tra la mattina ed il rientro pomeridiano. L’agente di Polizia Locale
teoricamente ha la flessibilità ma di fatto deve anzi entrare in servizio anche
prima del suo orario, perché se non si mette la divisa in tempo, non prepara
l’arma, non va a prendere il mezzo, e non apre il contatto radio ecc. ecc. non
è in grado di arrivare in tempo all’entrata delle scuole per fare la viabilità.
Parliamo dei compiti: l'impiegato sa
che farà le stesse pratiche per tutti i giorni di lavoro fino alla pensione,
almeno che non lo spostino di ufficio. L'agente di Polizia Locale sa bene che
ogni volta che esce in servizio gli può capitare di tutto (dalla violazione
amministrativa – dei numerosi regolamenti comunali - a quella penale,
dall’ambiente all’edilizia, dal codice della strada al commercio e via di
seguito) e, il più delle volte, deve sbrigarsela senza avere il tempo di
informarsi su come o cosa si debba fare in una certa situazione.
Parliamo di festività: l'impiegato sa
che tutte le sante feste se le passa a casa, in vacanza, con i familiari o con
gli amici. L'agente di Polizia Locale sa che i festivi di regola li passerà a
lavoro, perché quando tutti vanno in giro e si divertono c'è più bisogno di
personale sulla strada e quindi la famiglia la lascia sola a casa e gli amici
li perde durante gli anni di lavoro perché non li frequenta più.
Parliamo di rischio infortuni:
l'impiegato rischia un infortunio sul lavoro, del tipo sbattere contro lo
spigolo della scrivania, essere colpito ad un piede da un faldone che cade ecc.
L'agente di Polizia Locale rischia che gli sparino in pieno petto, di cadere
dalla moto di servizio, rischia di essere picchiato, rischia di fare un
incidente con l'auto di servizio, insomma si può fare davvero male. Senza
contare il rischio di essere denunciato da qualche cittadino imbelvito, cosa
che sembra essere diventata una specie di “sport nazionale”.
Parliamo di incombenze di lavoro:
l'impiegato entra a lavoro, inizia a lavorare, mentre lavora si può accendere
la radio in ufficio (si spera che lo faccia solo quando non c’è il ricevimento
al pubblico), finisce di lavorare, spenge il pc e se ne va. L'agente di Polizia
Locale deve fare ciò che gli viene normalmente richiesto dai superiori, deve
assecondare le pretese dei cittadini, mantenere fede agli obblighi di legge
anche laddove sia rischioso farlo quanto non farlo, verbalizzare ogni cosa che
fa, rientrare al Comando e fare rapporto di servizio e relazioni (incombenze
per cui spesso rischia di fare tardi e di non timbrare in orario, magari senza
che gli venga riconosciuto il recupero o lo straordinario).
E siccome, dopo tutto questo, non abbiamo ancora
digerito la faccenda, parliamo della pausa caffè: l’impiegato
esce dal suo ufficio, va al bar (se è sfortunato il bar è all’interno del
Comune, altrimenti può farsi una passeggiata fino al bar che vuole) e si beve
il caffè in santa pace, tanto chi lo riconosce? L’agente di Polizia Locale va
al bar davanti al quale ci sono meno auto in sosta vietata, prima di andarci
magari fa il controllo soste e quando esce idem, sceglie il bar di un avventore
rispettoso delle regole (impossibile che ce ne sia uno che le rispetta tutte),
entra e ordina il caffè, inizia a bere quando gli viene posta la classica
domanda: “avete già fatto le multe? Perché ho la macchina in divieto”. Insomma
a volte il caffè non lo prende neppure, tanto non se lo gusta.
Queste e tante altre le differenze ...e poi ci viene
detto che noi siamo come gli altri dipendenti pubblici comunali e magari qualcuno
di loro si definisce " un collega”! No,
i colleghi sono tutti quelli con la divisa, quelli che, come noi, avrebbero
bisogno di una contrattazione a parte! “
Ed è proprio quello che da anni
sosteniamo. Grazie “ Codice Sierra “, la pensiamo anche noi così, anche e
soprattutto ora che ci toccherà fare tutte queste cose senza essere neppure
pagati.
LA REDAZIONE
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Polizia Municipale Alessandria - Scoperta a Torino
organizzazione criminale grazie a Fox e Nitro
Il
Nucleo Investigativo della Polizia Municipale di Torino ha portato a termine
un'importante operazione che ha permesso di individuare i membri di
un'organizzazione criminale tesa allo sfruttamento della prostituzione. Le
perquisizioni sono state eseguite con l'ausilio dell'unità cinofila della
Polizia Municipale di Alessandria
ALESSANDRIA - Un’importante operazione del
Nucleo investigativo Polizia Municipale di Torino
ha consentito di individuare i membri di un’organizzazione
criminale con l’arresto di quattro uomini accusati di favoreggiamento
e sfruttamento della prostituzione, lesioni in danno di minore ed estorsione.
L’indagine è durata quasi un anno,
durante il quale gli agenti hanno documentato l’attività della banda con
fotografie, pedinamenti ed intercettazioni telefoniche ed ambientali.
Un grande contributo è stato quello di Fox e Nitro, i due cani anti-droga dell'unità cinofila della Polizia Municipale di Alessandria: il loro ausilio è stato fondamentale per il buon esito delle indagini. Le perquisizioni effettuate da Fox e Nitro hanno consentito il sequestro di droga e di documenti falsi, utilizzati per incriminare i membri dell'organizzazione criminale torinese..
( tratto da www.alessandrianews.it)